Assistente Sanitario

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Assistente Sanitario

Una figura professionale che individua i bisogni della salute e stabilisce quali sono gli interventi preventivi, educativi e di recupero per la persona, la famiglia e la società.
 

La professione
 

Assistente sanitario al lavoroLa figura dell’Assistente Sanitario è stata delineata nel 1997, grazie al Decreto ministeriale n.69 che ne ha definito il campo di competenza, attraverso il “Regolamento concernente l’individuazione della figura e relativo profilo professionale dell’Assistente Sanitario”. La sua attività si rivolge alla persona, alla famiglia e alla collettività e verte principalmente sull’individuazione dei bisogni relativi alla salute, nonché stabilire le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero. In particolare:

Gli impegni, i doveri e le responsabilità nell’esercizio della pratica professionale dell’Assistente Sanitario sono trascritti all’interno del Codice Deontologico, approvato dal Consiglio Direttivo Nazionale nella seduta del 01.12.2012 e scaricabile gratuitamente dal sito dell’AsNAS, Associazione Nazionale Assistenti Sanitari. Le disposizioni presenti all’interno, che si suddividono in nove articoli, ai quali si aggiungono quelle finali, sono vincolanti per tutti gli iscritti Albo, in quanto l’inosservanza è sanzionata.

 

Cenni storici
 

Croce Rossa nella Prima Guerra MondialeNonostante il delineamento del campo di competenze risalga alla fine del secolo scorso, la nascita dell’Assistente Sanitario si colloca dopo la Prima Guerra mondiale, quando la Croce Rossa Americana e la Croce Rossa Italiana collaborarono tra loro, nominando miss Mary Garden direttrice del Nursing della Commissione antitubercolare. Grazie a lei, fu promossa l’apertura di scuole di medicina per “Assistenti sanitarie visitatrici”, delle quali la prima fu operativa dal 1919 a Roma.

Con il Regio Decreto-legge n. 1832 del 1925 venne autorizzata l’istituzione nelle scuole: la formazione durava un anno e aveva lo scopo di insegnare ai futuri assistenti sanitari a ricercare e curare le malattie fra il popolo, fin dagli esordi, mettendo in atto anche interventi di prevenzione e insegnamento di igiene.

Con il Mansionario n. 225 del 1974 si iniziarono a delineare con maggior dettaglio quelli che sarebbero stati gli specifici campi di competenza, attraverso la descrizione dei servizi che si offrivano e le tecniche da applicare nell’ambito della sanità pubblica, quali colloquio, visita domiciliare, inchieste ed educazione sanitaria individuale/di gruppo. Attraverso modifiche successive si giungerà alla formula definitiva di cui sopra, risalente al 1997.

Per quanto concerne l’ambito formativo, anche qui si parla di evoluzione nel corso degli anni, poiché l’istruzione diventò via via più specifica e articolata. Difatti, con il Dlgs n. 502 del 1992 si introdussero due importanti novità: l’istruzione per diventare Assistente Sanitario veniva affidata all’Università, che al termine del corso avrebbe rilasciato un Diploma; per esercitare la professione sarà necessario iscriversi al relativo Albo professionale.

Si inizia a parlare di Laurea solo dal 1999 col DM n. 509, nel quale si prevede la possibilità di conseguire una Laurea triennale, seguita da una specialistica di due anni. Tuttavia, i percorsi formativi, che determinano le varie figure professionali in ambito sanitario, non erano ancora del tutto delineate. Per una concreta determinazione, infatti, si dovrà attendere il DM del 2001, nel quale viene chiarito ciascun percorso di studi, compreso quello di Assistente Sanitario, e introdotto il numero di posti in ambito nazionale.

 

La formazione
 

Attualmente, per poter diventare Assistente Sanitario, è necessario conseguire la laurea in Professioni Sanitarie della Prevenzione. Per potersi iscrivere al corso universitario, bisogna possedere almeno il diploma di maturità (o un titolo equipollente). Successivamente, l’immatricolazione avviene previo superamento del test di ammissione, che in generale avviene a settembre e la data è stabilita a livello nazionale. Questo perché nel corso di Assistente Sanitario, così come in quelli delle altre professioni della facoltà Medicina e Chirurgia, è previsto un numero chiuso di studenti, che ogni anno viene aggiornato dal Miur tra giugno e agosto.

Una volta superato il test di ammissione - che presenta quesiti a risposta multipla su logica, cultura generale, biologia, chimica, matematica e fisica - si entra in graduatoria e, in base al punteggio, viene resa disponibile la possibilità di immatricolarsi.

La durata del percorso di studi è di tre anni, durante i quali è previsto l’obbligo di frequenza, sia per le lezioni in aula, sia per i periodi di tirocinio. Una volta raggiunti 180 CFU - avendo superato tutti gli esami previsti - si potrà fare richiesta per potersi laureare. Tuttavia, la possibilità di discutere la tesi è subordinata al superamento della prova pratica finale, la cui data viene stabilita in ambito nazionale.Laurea di Assistente SanitarioUna volta superata e ottenuta la laurea, quindi, si potrà esercitare la professione sia nel pubblico, che in privato, previa iscrizione all’Albo: Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Qualora si dovesse scegliere di esercitare la professione in ambito pubblico, sarebbe previsto il superamento di un concorso con test che, di norma, prevedono prove scritte, orali e pratiche. Successivamente, si viene inseriti in una graduatoria, con la possibilità di essere contattati nell’arco dei mesi seguenti.

Un’alternativa è quella di prendere in considerazione l’idea di proseguire il percorso di studi, per esempio, iscrivendosi ad un corso magistrale di due anni. Gli sbocchi professionali, in questo caso, coinvolgono la dirigenza presso strutture sanitarie preposte alla prevenzione, possibilità di intraprendere la carriera di insegnamento universitario, ricerca, attività di prevenzione con compiti organizzativi e gestionali.

Esiste anche l’opportunità di intraprendere un master specialistico in ambito sanitario, per approfondire le conoscenze in un determinato settore relativo alla propria formazione. La durata in genere è di un anno.

Attualmente, gli Atenei italiani che consentono di ottenere questo tipo di istruzione sono numerosi e dislocati in tutto il territorio italiano. Eccone alcuni:

Bisogna tener presente che la figura dell’Assistente Sanitario prevede un continuo aggiornamento, che procede di pari passo con le ultime evidenze scientifiche in campo preventivo. Vengono perciò messi continuamente a disposizione dei corsi appositi, dalla durata variabile, a discrezione dell’operatore, ai quali è possibile accedere attraverso portali certificati, come quello dedicato all’Albo professionale o all’ASNAS. La loro frequenza non è obbligatoria per legge, ma caldamente consigliata per migliorare le proprie conoscenze.

 

La retribuzione
 

Lo stipendio dell’Assistente Sanitario non è fisso, ma varia in base al contesto lavorativo nel quale si esercita la professione. Detto ciò, secondo un’indagine di AlmaLaurea del 2019, eseguita su 18.300 professionisti che hanno conseguito la laurea nel 2018, risulta che uno stipendio medio netto in questo ambito si aggira intorno ai €1.146 al mese, con una differenza fra uomini e donne a favore dei primi, che raggiungono €1.186 circa. Nella stessa ricerca si confrontano i dati anche fra le varie regioni del Paese: stando alla ripartizione geografica, risulta che gli assistenti sanitari guadagnano il 37,2% in più al Nord, rispetto ai colleghi del Sud.

In generale, secondo il Cnnl, l’Assistente Sanitario viene retribuito seguendo il livello contrattuale D, che prevede un compenso lordo totale annuo di circa €22.908, fino a raggiungere €25.271 al passaggio del D3. In ambito privato, invece, si parla di €23.436 lordi annui livello D, fino a €25.764 al D3.

 

Ulteriori dati statistici
 

Secondo ulteriori indagini di AlmaLaurea, risalenti sempre all’anno 2019, non sono molte le persone che decidono di intraprendere questa carriera. Difatti, rispetto alla totalità dei laureati nelle professioni sanitarie nel 2018, presi in considerazione dalla ricerca di cui sopra, risulta che solo il 3,3% ha scelto facoltà nell’area della prevenzione, che comprende anche l’Assistenza Sanitaria. Un dato interessante è che questo corso di laurea ha presentato una popolazione femminile nettamente superiore, con oltre l’80% di studentesse.

Per quel che concerne risultati più recenti che, quindi, risalgono all’anno scolastico 2020-2021, si evidenzia che in Italia si sono presentati 4.825 operatori per soli 352 posti totali, dislocati in 12 sedi.

Attualmente risulta che in Italia ci siano circa 8000 Assistenti Sanitari.

 

Sitografia

 

Test di ammissione all'università, libri e corsi - Alpha Test

Associazione Nazionale Assistenti Sanitari - Sito Ufficiale (asnas.it)

Ministero dell'Istruzione - Ministero dell'Università e della Ricerca - Miur

CCNL Sanità (Personale non medico area privata) (lavoro-economia.it)

Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche,
della riabilitazione e della prevenzione

 

scritto da Julia Volta per jobinmed.itTM